Che cos’è il CLIL? Perché vale fino a 3 punti in GPS?

⚖️ Riferimento Normativo
La Riforma Moratti introduce la possibilità di insegnare discipline non linguistiche in lingua straniera, ponendo le basi per l’introduzione del CLIL nel sistema scolastico italiano.
Negli ultimi anni il termine CLIL è entrato stabilmente nel lessico scolastico italiano, spesso associato all’innovazione didattica e all’insegnamento delle lingue. Ma cosa significa esattamente? E come può essere applicato in classe?
📚 Cosa significa CLIL?
CLIL è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, ovvero Apprendimento Integrato di Contenuti e Lingua Straniera.
Si tratta di una metodologia che unisce l’insegnamento di una disciplina curricolare (come storia, matematica, scienze, arte…) con quello di una lingua straniera (generalmente l’inglese).
In pratica, gli studenti imparano contenuti disciplinari e migliorano la competenza linguistica allo stesso tempo, in un contesto autentico e significativo.
🎯 Quali sono gli obiettivi del CLIL?
- Promuovere il multilinguismo e le competenze linguistiche.
- Favorire l’apprendimento attivo e trasversale.
- Stimolare il pensiero critico attraverso l’uso della lingua per “fare”, non solo per studiare.
- Allinearsi agli standard europei di competenze chiave (lingua, cittadinanza, digitale).
👩🏫 Come funziona il CLIL nella pratica?
- Una lezione CLIL non è una semplice traduzione della materia in inglese, ma una progettazione integrata tra contenuti disciplinari e linguistici.
- Il docente prepara materiali semplificati, supporti visivi e attività interattive.
- Si utilizzano strategie didattiche inclusive: mappe concettuali, glossari, cooperative learning, scaffolding.
- La valutazione tiene conto sia della padronanza dei contenuti sia delle competenze linguistiche (con griglie dedicate).
🧑🏫 Chi può insegnare in modalità CLIL?
L’articolo 4, comma 3 del D.P.R 275 del 1999, prevede che:
“Nell’ambito dell’autonomia didattica possono essere programmati, anche sulla base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività nonché insegnamenti in lingua straniera in attuazione di intese e accordi internazionali”.
Purchè il docente della disciplina abbia una certificazione linguistica almeno B2 (meglio se C1/C2) e un corso di perfezionamento CLIL specifico.
In alternativa, può lavorare in team con un docente di lingua straniera.
🔧 Quali strumenti possono aiutare?
- Piattaforme CLIL (ad es. Eur-CLIL, CLILstore, OnestopCLIL)
- Risorse video e audio autentiche (YouTube Education, TED-Ed)
- App per la creazione di contenuti interattivi (Kahoot, Quizlet, Canva)
- Manuali didattici CLIL per ogni disciplina
🌍 Perché scegliere il CLIL?
- Gli studenti imparano con più motivazione, grazie all’uso della lingua in contesti reali.
- Il CLIL sviluppa competenze chiave per il futuro, come la comunicazione interculturale e il problem solving.
- È un ponte tra scuola e mondo, allineato agli obiettivi dell’istruzione europea.
❓ Perché il CLIL vale fino a 3 punti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS)?
Il punteggio CLIL nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze può valere 1 punto o 3 punti a seconda che sia o meno accoppiato a una certificazione linguistica riconosciuta.
- 1 punto viene assegnato se il docente possiede solo il titolo di formazione CLIL, ma non ha una certificazione linguistica riconosciuta.
- 3 punti vengono attribuiti se il titolo CLIL è accoppiato a una certificazione linguistica riconosciuta (di livello B2/C1/C2), dimostrando così una competenza linguistica adeguata all’insegnamento integrato.
Questa distinzione valorizza maggiormente i docenti che dimostrano non solo la preparazione metodologica CLIL, ma anche la competenza linguistica necessaria per applicarla efficacemente in classe.
Il CLIL non è solo una tecnica linguistica, ma una vera e propria filosofia didattica integrata, che stimola l’apprendimento autentico e prepara gli studenti alle sfide globali.
Per i docenti, adottare il CLIL significa rinnovare la propria didattica e contribuire a costruire una scuola più aperta, inclusiva e internazionale.